Che cos’è la friggitrice ad aria?

Negli ultimi anni la friggitrice ad aria ha avuto un vero e proprio boom di vendite, ma cos’è e come funziona esattamente quest’elettrodomestico? Tutti noi amiamo il fritto, sia che si tratti di dolce che di salato, tanto che è davvero difficile resistergli. Come ben sappiamo, però, purtroppo la frittura non è molto salutare. Da un punto di vista nutrizionale, infatti, risulta ricca di grassi saturi, altamente calorica e difficile da digerire. Per fortuna, però, in commercio esistono degli elettrodomestici in grado di sopperire all’utilizzo dei grassi e sfruttare unicamente il calore per friggere gli alimenti. Stiamo parlando delle friggitrici ad aria, delle macchine che consentono di ottenere dei risultati analoghi a quelli delle friggitrici tradizionali, ma usufruendo di metodi di cottura decisamente più salubri ed ecologici. Vi è, inoltre, anche un altro vantaggio da non sottovalutare, ovvero la puzza di fritto che non si percepisce minimamente. Tuttavia, è non è del tutto corretto dire che la friggitrice ad aria non necessita di olio per friggere, in quanto ne serve circa un cucchiaio.

Come funziona la friggitrice ad aria

La friggitrice ad aria calda funziona grazie alla sua speciale camera di cottura. Infatti, quest’ultima non avviene grazie all’olio, ma grazie alla temperatura che questo raggiunge. L’olio, in pratica, diventa un vettore di calore e consente la cottura degli alimenti attraverso il raggiungimento di temperature elevate. In una friggitrice ad aria non è necessario inserire molto olio, perché è l’aria stessa ad essere vettore di calore. Quest’ultima viene fatta circolare a velocità molto elevate per consentire una cottura omogenea degli alimenti. Grazie a questo tipo di cottura i cibi risultano croccanti all’esterno e morbidi all’interno. L’aria può raggiungere una temperatura massima di 200°C. Il consumo elettrico è notevole, in quanto varia gli 800 e i 2000watt, ma il ritorno economico e salutistico non va sottovalutato.

Come cucinare con la friggitrice ad aria

Cucinare con la friggitrice ad aria è piuttosto semplice, tuttavia è necessario mettere in pratica alcuni piccoli accorgimenti per avere una cottura migliore. Gli alimenti all’interno della friggitrice ad aria possono essere cotti, fritti, rosolati o grigliati, ma per qualsiasi tipo di cottura è sempre necessario aggiungere una minima quantità di olio: per alcuni cibi ne basta anche qualche spruzzo, mentre è sconsigliato non metterne affatto poiché il risultato non sarebbe ottimale. Inoltre, è necessario lasciare sempre un po’ di spazio all’interno della friggitrice per consentire all’aria di circolare e di cuocere i cibi anche all’interno. Non tutti gli alimenti, poi, sono adatti a questo tipo di cottura, come i formaggi ad esempio, gli hamburger e i cibi ricoperti di pastella, poiché questa potrebbe colare sul fondo. Per quanto riguarda le verdure, invece, bisognerebbe non tagliarle troppo sottili, altrimenti invece che restare sulla teglia potrebbero fluttuare. Attenzione anche alla cottura del pollo, mai metterlo per intero, perché si cuocerebbe prima la parte superiore di quella inferiore e per assicurarsi che sia interamente cotto, la carne diventerebbe asciutta e sfilacciosa.

Gli errori di non commettere con la friggitrice ad aria

  1. Non preriscaldarla
    Comunemente, per qualsiasi tipo di cottura, la friggitrice andrebbe sempre preriscaldata. La maggior parte di questi elettrodomestici sono dotati di questa funzione, ma altre no. Se la friggitrice ad aria non ha un’impostazione di preriscaldamento, basta settarla alla temperatura desiderata e lasciarla andare per circa 3 minuti prima di inserire gli alimenti.
  2. Utilizzare bombolette spray
    In commercio esistono delle bombolette spray che possono essere utilizzate all’interno delle teglie che fungono come staccanti. Tali bombolette, però, contengono degli agenti aggressivi che possono causare scheggiature all’interno dei cestelli.
  3. Non dotarsi di un termometro a temperatura rapida
    Se volete cuocere la carne come quella di maiale, di pollo o una bistecca, sarebbe meglio dotarsi di un termometro a temperatura rigida.

Qui le migliori friggitrici ad aria: migliorfriggitriceadaria.it

Perché utilizzare prodotti naturali?

Ormai da tantissimi anni esistono prodotti naturali che aiutano a tutelare la propria salute efficacemente, associati ad un buono stile di vita.
La continua ricerca di equilibrio è stata studiata in diverse discipline e rinforzata da tantissimi rimedi naturali che contribuiscono ad una buona alimentazione. Diverse aziende, come la Eco-Sphere, offrono servizi che hanno l’obiettivo di migliorare la vita e di tutelare l’ambiente che ci circonda.

L’importanza di utilizzare prodotti naturali per l’alimentazione

E’ consigliabile seguire un’alimentazione biologica, ma ciò non è sufficiente poiché bisogna anche seguire una dieta equilibrata in cui carboidrati, proteine e grassi siano distribuiti in maniera equilibrata e seguire regole elementari ma fondamentali per consentire al proprio corpo di conservare un equilibrio acido-basico, necessario per avere un organismo sano. Diversi fattori esterni, come alcool, cattiva alimentazione, fumo e assunzione di farmaci provocano ad un deposito di scorie metaboliche acide con relativa acidosi tissutale, che creano di conseguenza uno stato infiammatorio tale che potrebbe nuocere la propria salute.
Le verdure di stagione sono importantissime per una sana alimentazione ed una salute perfetta, dunque è consigliabile assumere alimenti come cereali integrali, legumi, frutta e verdura di stagione, carne e pesce nelle giuste quantità e oli vegetali.
L’alimentazione base prevede di utilizzare prodotti naturali che contribuiscono a mantenere forte e sano il proprio organismo come, ad esempio, prodotti fitoterapici ed integratori. Già nell’antichità le persone malate venivano curate con infusi di piante che anche ai giorni nostri sono di grande aiuto per il benessere.
Le piante forniscono sostanze biologicamente attive al corpo umano e hanno uno straordinario potere curativo. Se si necessita di una maggiore concentrazione di principi attivi si può optare per l’utilizzo di integratori naturali, quando magari si ha bisogno di una terapia d’urto. Questi si possono abbinare ad ulteriori rimedi naturali come gli oligoelementi.
Cosmetici biologici e naturali
La pelle può essere paragonata ad una spugna poiché assorbe qualsiasi cosa con cui la si nutre. Per questo motivo è di vitale importanza usare creme dermocompatibili, che non siano composte di sostanze come siliconi, petrolati o parabeni ma che siano a base vegetale.
Crema per il viso naturale
Esistono aziende che producono prodotti cosmetici 100% naturali, che utilizzano esclusivamente materie biologiche senza sostanze tossiche, dannose o allergizzanti. Questi prodotti sono, ad esempio, oli biologici e vegetali, contenenti vitamine adatti alla pelle che sostituiscono le classiche creme.
Detergenti naturali per capelli e corpo
La detersione della cute è importante poiché quest’ultima non deve mai subire lavaggi stressanti, con prodotti non idonei che possano provocare irritazioni o dermatiti. I detergenti ideali sono quelli privi di e Sles e Sls, senza paraffina, petrolati e conservanti. Per la cura e la salute dei capelli e del corpo è consigliabile acquistare esclusivamente prodotti dermocompatibili e che abbiano un impatto ridotto sull’ambiente, come ad esempio quelli con tensioattivi vegetali e a base argillosa.

Esercizi per il benessere fisico

L’attività fisica è molto importante per la propria salute. E’ consigliabile, per mantenere un corpo sano, camminare per una mezzoretta al giorno a passo svelto, magari in mezzo alla natura. Anche la corsa e la bicicletta sono metodi semplici per favorire naturalmente l’organismo e proteggere il proprio benessere.
Tali attività fisiche contribuiscono a rendere migliori sia la concentrazione che l’umore, aiutano a combattere l’insonnia e sono d’aiuto contro qualsiasi forma di stress.
Dunque è fondamentale utilizzare prodotti naturali e fare attività fisica per avere sempre un corpo in perfetta salute

La sagra: tradizione gastronomia e folclore

Quale momento migliore per conoscere un luogo, i suoi usi, le sue tradizioni, la sua gastronomia e la sua gente se non durante una sagra? Le sagre italiane 2020 sono ricche di tradizione, buon cibo e allegria. Da nord a sud durante questi eventi è una festa per grandi e piccini.
Per raccontarle tutte non basterebbe un libro intero, ma in questo articolo vi daremo un assaggio delle sagre 2020 in Italia da nord a sud e scopriremo le più belle, insolite e antiche del nostro bel Paese.

Sagra della bruschetta di Casaporta (lazio)

Da Sabato 25 a Domenica 26 Gennaio 2020

Quale miglior piatto per degustare al naturale il prelibato olio di Casaporta (RI) se non la bruschetta? Anche in questa splendida città, durante questa sagra non manca il buon cibo, le mostre, la musica, gli spettacoli folcloristici ma soprattutto lui, il protagonista: l’olio extravergine di Casaporta. Già apprezzato dagli antichi Romani, questo olio dal sapore intenso e aromatico condisce le bruschette di pane “passato” alla brace per esaltarne il gusto.
Non solo bruschette ma anche un’ottima zuppa di farro e tartufo, spaghetti all’amatriciana e le tradizionali “saltapadelle”.

Sagra del maiale di Faeto (Puglia)

Domenica 02 Febbraio 2020

Domenica 2 Febbraio tutti in Puglia, a Faeto (FG) per la “Féte de lu Cajùnne de Faìte” ovvero, la “Sagra del Maiale di Faeto“. Faeto, conosciuto anche come il paese del prosciutto e del maiale nero, ospita la 39° edizione di questo evento in cui il maiale non può che essere protagonista. Questa festa affonda le sue origini in tempi remoti, quando il maiale era venerato come simbolo di abbondanza e quando arrivava il periodo della sua mattanza era una gran festa. La tradizione si è preservata fino ai giorni nostri, e durante la “Féte de lu Cajùnne de Faìte” c’è tanta musica, balli, suffrì e panùnte per tutti i partecipanti.

Sagra della mimosa (liguria)

Da Domenica 02 a Domenica 09 Febbraio 2020

63° edizione per la “Sagra della Mimosa” che si svolge a Pieve Ligure. Tutto il paese si colorerà di giallo in occasione di questa bella sagra durante la quale verrà distribuita come da tradizione la mimosa che allieterà la passeggiata fra gli stands nei quali si potrà degustare una deliziosa focaccia. Piante di mimosa, tanto buon cibo, ma anche tanti giochi popolari come la “Corsa in Giallo”. In questa colorata manifestazione si potranno ammirare i meravigliosi carri fioriti che sfileranno per le vie del paese prima della premiazione del carro più bello.

Sagra della lingua del santo (veneto)

Da Venerdì 14 a Domenica 23 Febbraio 2020

Partiamo dal Veneto dove troviamo questa sagra dal nome particolare giunta ormai alla sua 39° edizione. Si svolge in una frazione di Massanzago (PD) precisamente a Zeminiana, e prevede un ricco e appetitoso menù con piatti tipici della tradizione veneta accompagnati da tanto buon vino. Due fine settimana ricchi di buon cibo, folclore ma anche funzioni religiose fra cui la rinomata traslazione delle reliquie di Sant’Antonio da Padova.

Sagra dei maccheroni (emilia – romagna)

Domenica 01 Marzo 2020

Andiamo ora in Emilia – Romagna che ci aspetta domenica 1 Marzo a Ponticelli di Imola (BO) con dei gustosi maccheroni fumanti. Da oltre un secolo ormai Ponticelli di Imola ospita questa sagra che vede i cuochi ai fornelli sin dalle prime luci dell’alba, per cucinare ben 8 quintali di pasta e 4 di gustoso ragù come da tradizione romagnola; a guarnire il tutto, un’intera forma di parmigiano. Non solo maccheroni in questa sagra ma ovviamente tanto buon vino, mercatini, prodotti tipici locali e il tipico spirito romagnolo.

Sagra della bistecca e trippa secondo noi (toscana)

Da Venerdì 13 a Domenica 15 Marzo 2020

La Serra, frazione di San Miniato (PI) ospita la 2° edizione della “Sagra della Bistecca e Trippa Secondo Noi“. Un evento in cui la bistecca alla fiorentina e la trippa la fanno da padrone insieme ad altri piatti tipici della tradizione locale.

Sagra della salsiccia e della patata silana (Calabria)

Domenica 27 Settembre 2020

E’ giunta ormai al 36° compleanno la “Sagra della Salsiccia e della Patata Silana” che si svolge in Calabria e più precisamente a Taverna (CZ). Giochi popolari, balli, tradizioni e sapori accompagnano la giornata dedicata a questa bellissima sagra che si svolge nell’incantevole scenario della Sila Piccola. Animazione dedicata anche ai più piccini con un’area bimbi dedicata insieme al “trucca bimbi”. Tanti artisti e giochi popolari accompagneranno questa giornata in cui la salsiccia calabrese e la patata silana saranno ospiti d’onore e potranno essere degustate in tante saporite varianti. Una sagra che vale sicuramente la pena inserire nel nostro itinerario delle sagre 2020 in Italia.

Sagra della Pataco’ e dei prodotti tipici (Sicilia)

Da Sabato 01 a Domenica 02 Febbraio 2020

Questa manifestazione è incentrata sulla riscoperta di un legume antico, ovvero la Cicerchia e che per lungo tempo è stato dimenticato nonostante le sue notevoli doti nutrizionali. Da questo legume protagonista di squisiti piatti poveri, si ricava anche la Patacò, che viene utilizzata per preparare alcune pietanze che si possono degustare durante questa manifestazione; altra straordinaria caratteristica della Patacò è la sua incredibile conservabilità. Se ben conservata, infatti, la Patacò può mantenersi in ottimo stato anche per due anni. Ci troviamo in Sicilia e più precisamente a Licodia Eubea (CT), che è la custode di questo legume straordinario e dove si svolge questa sagra ormai giunta alla sua 27° edizione.

La cucina tipica delle Canarie

Appena sbarcati su questo meraviglioso paradiso europeo, una delle prime domande che si pone ogni turista è quella riguardante il cibo.

Cosa si mangerà sulle isole Canarie? 

Sulla bellezza delle spiagge e l’intensità del mare non vi sono dubbi, infatti la straordinaria particolarità delle isole incanta immediatamente ogni nuovo arrivato, ma la gastronomia non lascia affatto delusi.


La cucina tipica è influenzata da quella latinoamericana, dal continente africano e dalla penisola spagnola. I popoli che abitarono le isole Canarie nel corso degli anni, hanno lasciato delle grandi impronte che ad oggi è possibile ritrovare proprio nella gastronomia. Orzo, olive, fichi, patate, mais, miele e formaggio sono gli ingredienti che caratterizzano le ricette tradizionali.


I piatti tipici sono molto semplici e di buona qualità, a base di carne o pesce che spesso vengono accompagnati con delle salse all’olio d’oliva, (il mojo verde a base di prezzemolo, il mojo rojo fatto con la paprika e il mojo picon con pepe e peperoncino).

Sulle famose e splendide spiagge di Fuerteventura sarà facile assaggiare dei piatti tipici a base di frutti di mare, patate, carne di capra e formaggi.

La cucina locale infatti può essere definita tropicale, per via del grandissimo uso e consumo del pesce fresco:

  • Il pesce pappagallo;
  • Il tonno;
  • La cernia;
  • La sama;
  • I molluschi;
  • La salema.

Tra i cibi preferiti e classici per tradizione troviamo frutta come ananas, mango, papaya, avocado, fichi, lime e la banana, la cui pianta in origine veniva chiamata Platano Canario e considerata un frutto tipico dell’isola.

Sulle spiagge di Fuerteventura non potrete non gustare il famoso majorero, un ottimo formaggio di capra conosciuto in tutto il mondo, che proprio sull’isola è considerato DOC.
Inoltre, potrete assaggiare numerosi prodotti a base di latte di capra, come la ricotta di cioccolato, il burro, il liquore e le caramelle, tutte rigorosamente al latte di capra. Anche le carni di maiale e di coniglio sono molto diffusi nella cucina canaria, grazie ai tanti allevamenti presenti in loco.

Ecco ora un elenco delle pietanze da mangiare sulle spiagge Fuerteventura:

  • Baifo arrosto (tipica carne di capra);
  • Formaggio majorero;
  • Sancocho (pesce con patate dolci e mais);
  • Conejo al salmorejo (coniglio stufato con pomodori e patate);
  • Puchero (stufato con legumi, chorizo e zafferano);
  • Pesce essiccato al sole.

Per quanto riguarda i dolci, i più famosi sono:

  • I tuorli d’uovo con cannella e sciroppo di zucchero;
  • La crema di mandorle e miele;
  • La torta vilana a base di patate;
  • Uova e zucchero.

 

 

Scoprendo l’Italia a passo di “sagre 2018 in Italia”.

Le sagre 2018 in Italia sono eventi importanti che caratterizzano ogni singolo paese in cui hanno luogo, mettendo in mostra i suoi punti forti e le rispettive peculiarità.
Inoltre una sagra è la combinazione di ottimo cibo tradizionale e conoscenza degli usi e dei costumi di una specifica zona della grande Italia. Anche per quest’anno sono state programmate tantissime sagre da non perdere, viaggiando da nord a sud; da gennaio a dicembre le date sono già state stabilite e la lista è davvero lunga.

Ogni regione ha degli eventi annuali che destano molta curiosità fra i turisti di passaggio ed hanno una grande importanza per tutti i cittadini del luogo.
Dalla Campania alla Sicilia, dalla Lombardia all’Emilia Romagna, dalla Liguria alla Calabria, insomma le sagre 2018 in Italia sono davvero numerose ed ognuna risulta essere interessante e particolare, grazie a degli elementi unici.
Una sagra fa scoprire il vero gusto della tradizione, l’amore di ogni persona per il proprio luogo, l’amore per la propria terra e per i suoi prodotti, oltre ad una vasta scelta di piatti tipici della regione insieme a folklore e musica.

In Sicilia ad esempio sono in programma, come ogni anno, delle sagre importanti:

  • La sagra del mandorlo in fiore ad Agrigento, dal 3 marzo;
  • La sagra della seppia a Scicli, dal 9 marzo;
  • La sagra del carciofo a Niscemi, dal 6 aprile;
  • La sagra della ricotta e del formaggio a Vizzini, dal 22 aprile;
  • La sagra delle ciliegie a Graniti, dal 1 giugno;
  • La sagra del granoturco ad Antillo, dal 12 agosto;
  • La sagra del mosto da settembre a Rosolini;
  • La sagra del pistacchio a ottobre a Bronte;

la festa del suino a dicembre a Malvagna.

Anche l’Emilia Romagna è ricca di eventi tradizionali, infatti ci sono molte manifestazioni alle quali partecipare, fra cui:

  • La sagra dei ciccioli in piasa, a San Martino in Rio, giorno 11 marzo;
  • La sagra della piè fritta a Fontanelice, dal 2 aprile;
  • La festa dell’asparago verde, dal 16 maggio;
  • La sagra della patata ad Argenta, dal 9 giugno;
  • La sagra dei pinoli ad agosto a Marina Romea;
  • La sagra della castagna a Borgo Val di Taro ad ottobre;
  • La festa del tartufo nero a novembre a Calestano.

In Umbria dal 23 febbraio c’è la sagra del nero di Norcia, appunto nel paese di Norcia; la sagra delle cape in Friuli Venezia Giulia a Lignano Sabbiadoro dal 3 marzo; nella regione a Licenza dal 25 febbraio quella della polenta rencocciata ed infine a Veroli dall’11 marzo la sagra della crespella.
La sagra del polentone, della carne, delle rane, del latte e del brasadè in Lombardia, quella degli agrumi e del torrone in Sardegna ed ancora la festa del cioccolato artigianale, del tartufo Marzuolo e della trota in Toscana. Ed ancora a settembre la festa dell’uva in Veneto e dello speck in Trentino a Funes. Per concludere l’anno, a dicembre ci saranno la sagra del pane e dell’olio in Puglia e quella della nocciola in Campania. Non va dimenticata, a novembre, la sagra della castagna di Montella in provincia di Avellino, in Campania.
Questo elenco delle sagre 2018 in Italia on è sicuramente esaustivo, siamo ad inizio anno e tante sono le date ancora da programmare. Seguiteci per restare aggiornati e conoscere gli aspetti popolari delle singole regioni e trascorrere dei momenti di relax e divertimento.

 

Oggi il settore del Food e Beverage è in notevole sviluppo analizziamone i pro e i contro.

Sembra che allo stato attuale delle cose il cibo e, ovviamente le bevande, facciano parte dell’unico, o quasi, settore che tira e per il quale gli imprenditori stanno investendo in maniera crescente, direi quasi esponenziale. Ma si tratta solo di una moda del momento oppure può essere una vera e propria opportunità lavorativa, soprattutto per i giovani che sono alla ricerca di un primo lavoro e che desiderano mettere in pratica la propria passione per la cucina?

Molti giovani infatti, oggi, sulla scia di questo trend, pensano che diventare chef sia la propria aspirazione e lo ritengono un lavoro davvero affascinante.

 

Rispondiamo a qualche domanda comune.

  • È proprio tutto vero e facile così come sembra da ciò che ci propongono i media?

Per capire come riuscire a lavorare nell’ambito del food occorre non solo avere dei precisi criteri, ma bisogna possedere una grande passione, perché si tratta di una “vocazione”, un lavoro faticoso e che coinvolge e stravolge tutta la propria vita. Un lavoro da non prendere a cuor leggero, da ponderare e, nel caso lo si scelga, da buttarsi a capofitto senza dubbi o rimorsi.

  • Come si fa a diventare chef? Come muoversi per intraprendere questa affascinante carriera?

Sui fornelli così come nella vita, sicuramente le opportunità non vengono fuori dal nulla, anche se le prospettive di lavoro e di carriera nel settore food sono tante e le più svariate. I profili che risultano più richiesti, sono quelli di chef, chef de rang, capo sala e infine di food e beverage manager. Quest’ultimo è colui a cui viene affidata la responsabilità sia della conduzione che della pianificazione dei servizi di ristorazione nell’ambito di un’organizzazione piuttosto complessa secondi gli standard sia di qualità, che di quantità che di costo. Per accedere a queste professioni oltre alla passione servono tutte le skills che risultano adatte per essere assunti nei colossi del food così come in ogni ristorante della propria città.

Lavorare per grandi brand del food e beverage offre opportunità sia nel caso della prima occupazione, anche part-time, sia se si desidera fare carriera come manager. Esiste anche la possibilità di fare degli stage formativi sia in Italia che all’estero al fine di integrare e ampliare il proprio curriculum, soprattutto per i giovani che esordiscono sul mercato lavorativo.

Riassumendo i principi fondamentali che servono per riuscire a lavorare nel settore del food e beverage occorre dire che innanzitutto è indispensabile la passione, ma servono anche moltissimo impegno, una grande dedizione e tanto lavoro anche di equipe!

 

 

Tra le tante attrazioni di Copenaghen c’è anche la gastronomia.

Da qualche anno la capitale danese è infatti diventata un punto di riferimento per gli amanti della cucina gourmet, per i degustatori e i golosi. Ristoranti, trattorie e bar per tutti i gusti e le tasche spuntano in ogni angolo della città ed attirano i tantissimi turisti che ogni anno visitano la splendida Copenaghen. Dal punto di vista culinario la città può vantare il ristorante più famoso al mondo nel 2014 – il Noma, ma anche mercati coperti come quello di Torvehallerne, amatissimo soprattutto dai più giovani e il Kødbyens Mad & Marked, aperto esclusivamente il sabato e la domenica.

Tra gli altri posti dove è possibile mangiare molto bene in città a prezzi decisamente convenienti c’è il Copenaghen Street Food (CSF). Si tratta di un mercato all’aperto inaugurato nella primavera del 2014 molto vintage situato a

Papirøen, l’isola di carta, che deve il suo nome al precedente utilizzo dell’area come stoccaggio di carta. Qui si trovano vecchi truck americani, furgoncini degli anni ’70, i classici chioschetti che servono le specialità di moltissime cucine al mondo, purchè i cibi appartengono a quella categoria tanto in voga in questo periodo dello “street food”. Cucina turca, cubana, vegetariana, belga, pasta fatta a mano sono alcune delle golosità presenti tra gli stand.

In questo posto speciale si possono mangiare zuppe del giorno, salsicce artigianali e hot dog, patatine fritte, carne alla griglia, tacos messicani, Fish & Chips, panini di ogni sorta, pollo allo spiedo, pizza cotta nel forno a legna, i tipici smørrebrød (fette di pane imburrate farcite di ogni bendidio). Tutti questi piatti golosi rispettano criteri di qualità, sostenibilità ed economicità – sul sito ufficiale del mercato ci fanno sapere che il Copenaghen Street Food supporta e difende l’originale vacca da latte rossa danese e la fattoria biodinamica Thorshojgaard.

Oltre alla qualità, l’altra caratteristica del cibo da strada della capitale danese è l’economicità. L’obiettivo è infatti quello di dare l’opportunità di trovare piatti a meno di 7/8€ (50dkk), adatti ai gusti di tutti, dai palati più sofisticati ai bambini. La varietà della scelta è senza dubbio un altro fattore che spinge moltissime persone – anche i turisti che soggiornano in città – a fare un salto al Copenaghen Street Food. Il motto del mercato è “Genuino, onesto ed estetico”, e dopo avervi trascorso qualche ora, non si può far altro che convenire che esso viene rispettato ed applicato.

Dal mercoledì al sabato è possibile prenotare un tavolo. Il lunedì ed il martedì il mercato è chiuso. L’orario di apertura è dalle 12 alle 21 per i furgoncini che servono pranzo e cena, mentre i bar aprono alle 10. Accanto al cibo vi sono anche tanti eventi che contribuiscono a fare del CSF un luogo di intrattenimento a 360°. Qui infatti vengono organizzati il Jazz Festival, il Kulturhavn – festival estivo fronte mare dedicato alla cultura – concerti ed appuntamenti per bambini. Per arrivare a Papiroen si può prendere l’imbarcazione 993 da Nyhavn/Havnegade; la metro più vicina è Christianshavn, distante 15 minuti a piedi.

Infine, scopri anche cosa vedere a Copenaghen: il nuovo ponte Cirkelbroen.

 

Perché il settore Food & Beverage sembra non andare mai in crisi…

Grazie anche allo sviluppo del mondo del web, ristoranti, bar, pub ed altri ancora riescono a prosperare ed avere numerosi clienti ogni giorno. Tuttavia, il successo in questo settore non è sempre assicurato. Infatti, per ottenere una clientela rispettabile e promuovere la propria attività ristorativa, gestori di ristoranti oppure i cosiddetti Manager Food & Beverage promuovono la propria attività con pagine social, contenuti sfiziosi e quant’altro. Promuovere la propria attività su internet ormai sembra essere una regola e chi non usufruisce di questi sistemi è destinato a fallire.

Food & Beverage: come il web ha influenzato anche questo settore
Come detto in precedenza il web ha influenzato il settore Food & Beverage. Naturalmente, non bisogna vedere questo fatto come un aspetto negativo. Ad esempio, alzi la mano chi non legge le recensioni su Trip Advisor prima di visitare un ristorante. Questo sito di recensioni è particolarmente comune al giorno d’oggi e grazie alle recensioni di milioni di persone permette di decidere con certezza, quasi assoluta, quali ristoranti meritano e quali invece risultano essere scadenti oppure poco appetibili. Si sono sviluppati anche altri portali che offrono opinioni diverse come ad esempio Google e Gambero Rosso. Comunque, il consiglio è quello di non prendere come oro colato tutte le recensioni disponibili sul web. Spesso infatti, i ristoranti oppure le attività commerciali di questo settore alterano le recensioni chiedendo ad amici e conoscenti di valutare solo le cose positive, tralasciando quelle negative.

Food & Beverage, anche i social “alleati” di questo settore
Come ogni altra attività, i social possono essere potenti alleati di esercizi commerciali che offrono servizi di Food & Beverage. Ormai si è praticamente bombardati da pubblicità che mettono in mostra i famosi panini del mese, novità culinarie uniche, ingredienti innovativi ed altri elementi di questo genere. Il tutto per attirare l’attenzione dei potenziali clienti e spingerli verso la propria attività ristorativa. Come detto in precedenza però, è bene rimanere imparziali e lucidi sulle scelte da compiere nel settore Food & Beverage senza farsi influenzare troppo dall’esterno che spinge tutti verso una direzione conforme ed unificata.

Food italiano, o meglio dire, cibo italiano: trofeo del bel paese nel mondo.

Tra le meraviglie d’Italia occupano un posto di rilievo tutti i prodotti derivanti dalla nostra tradizione culinaria. Molti di questi prodotti per le loro peculiari caratteristiche di genuinità e bontà si sono guadagnati, a giusto titolo, il riconoscimento di prodotti certificati di origine protetta.
Il cibo italiano è amato in tutto il mondo e funge come uno dei principali catalizzatori turistici, riuscendo ad attirare flussi internazionali che giungono in Italia attratti anche dalla possibilità di gustare piatti dalla nomea ormai più che conclamata.
Ma perché il food italiano piace? Perché è apprezzato in tutto il mondo anche da popoli con tessuti culturali distanti da noi?
Proviamo a riassumere la risposta in 3 punti fondamentali.

  1. Il food italiano cela elementi che provengono da altre culture, per cui alla base di questo alto indice di gradimento ci sarebbe una certa familiarità con prodotti in uso in altri paesi ma che in Italia sono combinati alla nostra maniera, secondo cioè le nostre usanze. Il cibo italiano si caratterizza infatti per la sua semplicità e per l’accostamento equilibrato di ingredienti che insieme ricreano dei sapori autentici.
    A conferma di questa tesi si pensi che il food italiano è indicativo di una tradizione che si è formata nei secoli, le sue origini infatti affondano le radici nel IV secolo a.C.
    È in questa epoca che comincia ad assumere una sua forma più definita pur subendo continuamente grandi cambiamenti condizionati da eventi politici e sociali. Il cibo italiano così come si presenta oggi è il risultato di influssi derivanti da altri mondi, in particolare dall’antica Grecia, dall’antica Roma e dall’impero bizantino, mentre considerevoli innovazioni si ebbero con la scoperta del Nuovo Mondo che comportò l’inserimento di nuovi ingredienti prima sconosciuti.
  2. Il cibo italiano piace anche perché per molti rappresenta un mito, qualcosa di cui si sente parlare da sempre con tono sensazionalista. Quanto a quest’ultimo aspetto non dovremmo rimanere sorpresi, agli italiani piace parlare di cibo e quando lo facciamo è sempre con ostentato orgoglio. Inoltre, è notizia recente che il 2018 è stato proclamato l’anno del cibo italiano, ciò certamente rappresenterà un’ulteriore opportunità per l’Italia per affermare la sua fama a livello internazionale in materia di cibo.
  3. Il cibo italiano è sano. Da uno studio condotto da esperti nutrizionisti, grandi chef e antropologi di varie nazionalità riunitisi in occasione dell’ultimo salone internazionale dell’alimentazione, l’italian way of fooding è lo stile alimentare più seguito in quanto rappresenterebbe il giusto compromesso tra gusto e salute.

Italia: meta indiscussa di un turismo enogastronomico che non conosce crisi

Italia: meta indiscussa di un turismo enogastronomico che non conosce crisi

Non solo arte, cultura e storia, il bel paese è un tripudio di buon cibo e buon vino

Dove andare per una full-immersion con il gusto più autentico dell’enogastronomia italiana?
Praticamente ovunque, da nord a sud, isole comprese, l’Italia per quanto famosa sia non smette di stupire, complice l’inesauribile estro e l’impegno degli addetti al settore. A seguire proveremo a riassumere in 10 punti le tappe fondamentali del turismo eno-gastronomico in Italia.

  1. Napoli e la Campania in generale perchè oltre la pizza, questa regione ha tanto altro da offrire, sia in fatto di prodotti di terra o di mare che in materia di vini. Da provare un buon piatto di friarielli, verdure tipiche del luogo accompagnate da un Taurasi, vino rosso DOCG.
  2. Palermo vanta una gastronomia eccellente e ha fatto dello street food un’arte, un rito, qualcosa a cui non si può dire di no. Un cono di pesce fritto o un polpo con olio e limone uniti alle fresche note di un calice di Grecanico è un’esperienza che auguriamo a tutti.
  3. Il Buio vi avvolgerà per aroma e sapore se farete tappa in Sardegna, stiamo parlando di un vino rosso intenso che di più non si può. Perfetto in combinazione con il maialino sardo o la pecora, i piatti forti dell’isola.
  4. I vini dei colli, il prosciutto crudo e il Parmigiano Reggiano vi attendono a Parma per un’apericena con i fiocchi.
  5. Alba, gioiello del Piemonte dove regna una cucina a base di saporiti risotti, tante varietà di funghi, il pregiato tartufo bianco, gli agnolotti, la polenta e tanto buon vino: Barbera, Barolo, Grignolino sono solo alcuni esempi.
  6. Timballo di selvaggina, polenta bianca o gialla, faraona col midollo di bue, anatra, lepre, accompagnati da un Valpolicella o un Bardolino vi attendono a Verona.
  7. Di tradizione fortemente popolare e contadina è la cucina laziale. Bucatini all’amatriciana, rigatoni alla carbonara, la coda alla vaccinara, la porchetta, il pecorino romano, tutti piatti da assaggiare e meglio se con un Castelli Romani rosso.
  8. Girando l’Italia alla ricerca del gusto non possiamo tralasciare Bari e le orecchiette al sugo con gli involtini o con le cime di rapa, le braciole di cavallo, le cozze fritte, i polpetti in umido, i lampascioni al forno. Da provare con un bicchiere di Gioia del Colle.
  9. Merita una visita anche Trento: buonissimi i canederli in brodo, con un calice di Muller-Thurgau è il top.
  10. Non potevamo non nominare Firenze: un susseguirsi di enoteche e osterie dove gustare un Chianti o un Brunello di Montalcino e un buon piatto di baccalà, una bistecca alla fiorentina o un lampredotto.